L’Associazione Culturale Civiltà delle Erbe Palustri, che gestisce in convenzione per il Comune di Bagnacavallo l’Ecomuseo delle Erbe Palustri, nasce nel 1985 per impulso popolare, nel tentativo di rispondere al crescente disagio della perdita d’identità del territorio di appartenenza.

L’Associazione si pone come primo obiettivo il recupero dell’economia sviluppatasi a Villanova di Bagnacavallo, legata all’ambiente originario. Anche oggi attraverso l’attività dell’Associazione, tale economia, che ha caratterizzato negli anni  la comunità, continua a produrre cultura e turismo tramite le mirate politiche didattiche e divulgative.

L’Associazione interpreta l’etnografia, l’antropologia e l’ecomusealità come materie vive e non come semplici esercizi della memoria.  Per questa ragione non solo studia, recupera, conserva e divulga la memoria e i beni materiali legati al mondo dell’utilizzo delle fibre vegetali che costituiscono il patrimonio ereditario della comunità villanovese e delle terre del Lamone, ma promuove e valorizza anche l’intero territorio ravennate tramite progetti di turismo lento, consapevole e sostenibile, iniziative, eventi, progetti partecipati e scambi culturali con l’obiettivo di salvaguardare gli usi, i costumi, le tradizioni, la cultura e l’identità della Bassa Romagna.

Le principali attività dell’Associazione sono state, in questi ultimi anni:

  • la ricerca e la divulgazione pedagogico-didattica degli aspetti ludici legati all’ambiente e alla cultura locale tramite progetti di continuità didattica, visite guidate e laboratori volti a stimolare il senso dell’economia sostenibile e della creatività;
  • il recupero delle strutture poderali in canna palustre realizzate seguendo fedelmente le tecniche dell’arte dei maestri capannai del ravennate con la creazione non soltanto dell’Etnoparco ma anche  con la supervisione dell’Associazione nel restauro o nella costruzione ex novo di capanni privati;
  • il recupero di percorsi lenti alternativi già esistenti e progetti partecipati come quello che ha coinvolto le Terre del Lamone;
  • importanti collaborazioni con il mondo universitario e prestigiosi rapporti e scambi culturali con varie realtà europee esperte nell’utilizzo delle fibre vegetali.

 

Ecomuseo delle Erbe Palustri

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