Il progetto sostenuto dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2007-2013 per l’Emilia-Romagna è articolato su diverse linee di intervento che arrivano ad accogliere anche zone di pre-parco come Villanova di Bagnacavallo, all’interno di percorsi naturalistico-ambientali di particolare rilevanza.

Il circuito didattico che si sviluppa intorno al Parco vero e proprio comprende infatti stazioni e siti in grado di assolvere a finalità esclusive, come nel caso del Comune di Bagnacavallo, dove si trova un complesso CEAS: Centro di Educazione Ambientale riconosciuto dalla regione, formato dall’Ecomuseo di Villanova, dall’Area di Riequilibrio Ecologico del Podere Pantaleone e dalla Sezione Didattica della Società di Studi Naturalistici della Romagna situata presso il Centro Culturale “Le Cappuccine”.

Nei laboratori di Villanova infatti si producevano le stuoie che ricoprivano i cumuli di sale di Cervia, le arelle per l’allevamento dei bachi da seta da portare al mercato di Lugo e le gabbie per il trasporto di animali da piuma dei rinomati allevamenti di Russi. Dai graticci per l’uva passita fino all’ombreggiante per l’asciugatura graduale dei laterizi in fornace si può dire che gran parte dei manufatti preindustriali di questa Romagna ricorreva agli intrecciatori di Villanova.

Per questo motivo oggi si torna a guardare con attenzione a queste realtà ecomuseali nel distretto ravennate e ferrarese intorno al Parco del Delta del Po, come la Manifattura dei Marinati a Comacchio, il Museo della Bonifica in Campotto e delle Valli ad Argenta, il Museo Na.Tu.Ra di Sant’Alberto, il Museo del Sale a Cervia, il Museo del Cervo a Mesola e quello del Territorio a Ostellato; tutte realtà che formano un interessante sistema di valorizzazione delle peculiarità territoriali e delle tipicità di prodotto, in un arco stagionale interessante, del tutto complementare al turismo stagionale della riviera adriatica.

L’impegno costante degli ecomusei di questo tipo, attivi nell’affiancamento al mondo della scuola, nella ricerca delle forme artigianali più legate alle specificità territoriali, rende nuovamente prezioso il nesso fra tradizione locale e creatività sperimentale in grado di creare nuove forme occupazionali, consapevoli dell’antico saper fare.

Tutte le realtà del Parco del Delta del Po, compresa la nostra, vengono promosse tramite un nuovo portale web che potete visitare a questo link.

Ecomuseo delle Erbe Palustri

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